Il Progetto Psicantropos nella sua applicazione in "Leggere i Messaggi del Corpo" comporta un tangibile abbattimento del costo sociale in aree di grande rilevanza politica ed umanitaria, in quanto in questa Nuova Pedagogia ad impronta psico somatica si è evidenziata una positiva modificazione relativamente ai seguenti settori:
1) Sanitario, con abbattimento dei disturbi di somatizzazione del disagio;
2) Giuridico, con prevenzione ed intervento su vittimizzazioni che permettono segnalazioni focalizzate, acquisendo il senso del proprio Diritto/Dovere;
3) Socio-antropologico, tramite il favorire l´integrazione di varie culture attraverso il linguaggio universale del corpo e dei sentimenti.
Si rileva inoltre una diminuzione dell'abbandono scolastico in seguito alla ri-motivazione di allievi, docenti e genitori.
L'applicazione del metodo comporta la supervisione permanente, con compiti di informazione, prevenzione e interventi inerenti la legge 285 e la 269 in base ai concetti cardine della vittimologia.

Il progetto Psicantropos, ideato dalla Dott. Maria Rosa Dominici, è stato realizzato per la prima volta nel 1996 nel carcere minorile di Bologna con un gruppo di ragazzi magrebini. Il progetto si fonda sul concetto psicosomatico ed utilizza la tecnica del doppio binario di comunicazione psichica e corporea. É partito dall´idea di intervenire nelle attività di recupero e reinserimento del giovane deviato, puntando l´attenzione sulla dimensione psicosomatica del minore, mediante un lavoro riparatorio dell´autostima e della dignità fisica e psichica.

Il progetto tende a dimostrare che attraverso il recupero della propria dignità ed autostima si stimola la parte positiva ed armonica dell´individuo che così si riappropria di un´etica sociale e del valore della reciprocità. Preservando il proprio corpo e la propria personalità da traumatici comportamenti devianti preserverà e rispetterà anche l´altro da sé.

Il progetto utilizza la tecnica e lo strumento del T.A.A. (da M. R. Dominici, Progetto Psicantropos: il recupero dell´autostima, ristrutturando l´etica e l´estetica della dignità umana, in Atti del 1° Convegno Nazionale "La paura non paga" - S. Giovanni Rotondo, Maggio 1997)

Questo progetto nasce dalla esperienza d´insegnamento di Maria Rosa Dominici come direttore,docente e didatta della sede bolognese della scuola superire di formazione in psicoterapia dell´Istituto di Analisi Immaginativa di Cremona, dall´A.A 1985/86 sino all´A.A1992/93 in cui formò molti allievi /colleghi alla tecnica del T.A.A.,attivando nel contempo una collana editoriale di Psicologia Dinamica e dell´Immaginario,di cui furono pubblicati 7 testi con l'editore THEMA; l'obiettivo è sia di tipo preventivo che rieducativo. Viene impostato in un tempo decisamente breve: 22 incontri di 1 ora l'uno. Si lavora su due canali: quello fisico e quello psichico.

Il primo livello, quello somatico appunto, consiste nel portare il soggetto al rilassamento e all'ascolto del proprio corpo attraverso dei toccamenti da parte del terapeuta. Questo tipo di approccio permette di riattivare sensazioni pregresse, la memoria corporea, le quali vengono analizzate dal terapeuta stesso.

Il secondo livello, quello psichico, consiste nella verbalizzazione dei vissuti corporei ed emozionali. Questo metodo è valido perché, nelle prime esperienze relazionali, il vissuto corporeo (mappe dell'affettività) è d´importanza predominante per lo sviluppo successivo della personalità: pertanto, andare a ripercorrere la strada dell'evoluzione dell´individuo, permetterà, poi, di modificare situazioni negative.

Gli aspetti centrali che hanno spinto la d.ssa Dominici, che nel progetto attuato all´IPM di Bologna volle essere affiancata dal dott. Penzo suo allievo specializzatosi alla scuola di formazione (il quale già si occupava di detenuti al "Dozza" di Bologna) ad intraprendere questo cammino sono sommariamente le seguenti:

- Il training autogeno analitico, a differenza del training autogeno, è una vera e propria ricostruzione psicosomatica che riconduce all´io sano, recuperando l'autostima, dando risposte adeguate alle situazioni frustranti che si presentano nel quotidiano.
- La reciprocità viene ricostruita. Con tale termine intendo dire l'essere con l´altro da sè.
- Il principio di realtà, spesso dimenticato, viene messo in evidenza nel trattamento. Ricordiamoci che, tra il bravo ragazzo ed il criminale, il passo è breve: basta un secondo. Una volta commesso l´atto criminoso, si è dall'altra parte: allora è importante imparare a riflettere prima di agire.
- La conoscenza di sé (ci conosciamo talmente poco che non riusciamo nemmeno a respirare nella maniera adeguata) e dell'altro da sé (il reato, spesso, viene commesso perché l´altro ci spaventa).
- La socializzazione, la fiducia, carente nel detenuto che diviene tale per rispondere ad esigenze quali: difesa, reazione a traumi pregressi o per rispondere ad esigenze primarie come la sopravvivenza che, a livello istintuale, non ha spazio per riconoscere la necessità dell'etica personale e sociale, può attuarsi nel lasciarsi andare, ottenuto attraverso il rilassamento. In questo percorso l'assioma è "se tu ti fidi di me, anch'io posso fidarmi di te e di me stesso".

In sintesi, è l'effetto a specchio di un super - io positivo. L´aspetto significativo del progetto Psicantropos è che è stato condotto da un giudice onorario (la d.ssa Maria Rosa Dominici): questo permette di dare alla rieducazione un connotato globale del recupero inteso anche sotto l'aspetto del mandato insito nel diritto minorile. Il giudice è, spesso, visto come un nemico e questo non è vero, si da scarsa attenzione alle parole,ossia è scritto Tribunale per i Minori, non contro i minori.
(Da M. R. Dominici, "Libertà e carcere" in atti del corso teorico per operatori "Conoscere per amare..." Comunità Papa Giovanni XXIII° Cooperativa Sociale a.r.l. Via Mameli 1 - RIMINI Anno 1998)


** T.A.A. (Training Autogeno Analitico): "Il training autogeno analitico, a differenza del training autogeno, è una vera e propria ricostruzione psicosomatica che riconduce l´io deviato all'Io sano, recuperando l´autostima, la capacità di dare risposte adeguate, la reciprocità, il principio di realtà, la conoscenza di sé e dell'altro da sé, la socializzazione della comunicazione psichica e corporea, la rassicurazione dello scambio con l´altro, attraverso la fiducia del "lasciarsi andare" del rilassamento fatto ad occhi chiusi mentre un'altra persona ti tocca. E' questo un elemento estremamente significativo nella vita di relazione del giovane deviato che in genere diviene tale per difesa, per autodifesa da traumi pregressi o per rispondere ad esigenze primarie, come la sopravvivenza che, a livello istintuale non ha spazio per riconoscere la necessità dell'etica personale e sociale. In questo percorso l´assioma è "Se tu ti fidi di me, anch'io posso fidarmi di te e di me stesso". In sintesi è l'effetto specchio di un Super-Io positivo (specie quando questo percorso è fatto con una persona che è anche un giudice, per cui punire per educare e quindi riparare, recupera la funzione positiva dell'intervento giuridico). Nel training si potenzia; nel training autogeno analitico, con il toccamento, si riacutizza la memoria corporea primaria, si analizza il trauma, si ripara e si riconduce all'armonia, lasciando all´individuo "il proprio terapeuta interiore".
(da M. R. Dominici, Progetto Psicantropos: il recupero dell'autostima, ristrutturando l´etica e l´estetica della dignità umana, in Atti del 1° Convegno Nazionale" La paura non paga" - S. Giovanni Rotondo, maggio 1997).


*** Toccamento: Toccamento da parte della psicologa di specifiche parti del corpo per educare la fondamentale distinzione tra il bad touch ed il beautiful touch (toccamento cattivo e toccamento buono).
(Da "Relazione finale" Corso di formazione per docenti referenti di educazione alla salute della Provincia di Rimini. Decreto del Provveditorato agli Studi di Rimini. D.P. 3745/D16 del 22.04.1999)